mercoledì 10 dicembre 2008
Due morti nel bergamasco, gli altri episodi a Pavia, Belluno e Amatrice. Le vittime quasi sempre giovanissime.
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Ancora giovani vite spezzate sul lavoro. Ieri è stata un’altra giornata drammatica sul fronte degli infortuni, con tre vittime, tutte sotto i 40 anni, in poche ore. Un quarto lavoratore, Alessandro Cuppini, 47 anni, di Rovereto (Trento), un sommozzatore, è deceduto, probabilmente per un malore causato dal freddo, mentre era immerso nelle gelide acque della diga sul fiume Brembo a San Pellegrino Terme (Bergamo), dove stava eseguendo dei lavori per conto dell’Enel. È morto, infine, un quinto operaio: Nando Pettinaro, 44 anni è rimasto ucciso (e due sono rimasti feriti), mentre stava lavorando in uno scavo fognario ad Amatrice (Rieti). I tre uomini sono stati sepolti dallo scavo che è franato loro addosso.Stando ai dati dell’Inail, la fascia d’età più colpita è proprio quella tra i 35 e i 49 anni, con il 41,8% dei casi totali, seguita dalla fascia tra i 18 e i 34 anni con il 37,4%. La vittima più giovane di ieri si chiamava Sergio Riva, aveva 20 anni e lavorava alla Tenaris di Dalmine (Bergamo), dove, dopo la tragedia, è stato proclamato uno sciopero di otto ore. Questo infortunio, ha dichiarato Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl, è avvenuto «in una realtà dove il sindacato da tempo ha lavorato, mettendo in atto strategie per ridurre il rischio per i lavoratori. Questa è la dimostrazione che dobbiamo alzare l’attenzione».Riva viveva a Spirano, nella Bergamasca, con i genitori e i due fratelli, di 15 e 18 anni, entrambi seminaristi. È morto all’1,30 del mattino schiacciato da un cilindro di circa una tonnellata di un impianto per la produzione di tubi. Come molti altri operai di questa età, lavorava, ormai da quasi un anno, come interinale con un contratto a tempo determinato. Apparteneva, quindi, a una categoria di lavoratori ad alto rischio di infortuni. Sempre secondo l’Inail, infatti, nel 2007, anno caratterizzato da una nuova flessione delle morti sul lavoro (1.207, il dato più basso dal dopoguerra), gli interinali hanno fatto segnare un incremento dei casi. Rispetto ai 16.178 infortuni del 2006, lo scorso anno gli interinali infortunati sono stati 18.383 (+13,6%).Un secondo, giovanissimo operaio è morto in una cava di ghiaia in frazione di Voghera (Pavia). Cesare Bertelli, 21 anni, è deceduto poco prima delle 8 schiacciato da un cassone del camion che stava riparando. Aveva 37 anni, invece, P.F., il terzo lavoratore morto ieri. L’uomo, residente a Trichiana (Belluno), è spirato dopo essere stato travolto da una paratoia di acciaio del peso di diverse tonnellate, di quelle usate per il contenimento di grandi gettate di cemento. L’incidente è avvenuto in un’azienda di Santa Giustina.Orribile l’incidente capitato a un altro giovanissimo lavoratore in un cantiere di Bellaria Igea Marina (Rimini). A Sandro Occhineri, 21 anni, è stata amputata una gamba dopo essere rimasto incastrato in una betoniera in un capannone dove lavorava. È stato portato in ospedale in gravi condizioni anche il 60enne caduto dal tetto di un capanone di 6 metri a Brescia, mentre a Scanzorosciate (Bergamo), un immigrato senegalese di 39 anni rischia di perdere un dito del piede, schiacciato da una pressa e a Perugia un edile di 40 anni è in prognosi riservata per ferite alla testa.
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